› Environmental Quality
di bianca tresoldi
Quando si parla di illuminazione non si può fare a meno di parlare di comfort visivo. Un ambiente luminoso bilanciato è frutto di scelte attente, di adeguati livelli di illuminamento, di giusta distribuzione e direzione della luce, buona resa cromatica delle sorgenti luminose, adeguato controllo dell’abbagliamento, della luminanza, dei contrasti di luminanza… in sintesi vengono raccolti tutti i principali fattori che condizionano il nostro comfort visivo.
Comfort visivo che ricerchiamo anche nel quotidiano come nell’uso del nostro smartphone regolando, riducendo e modificando la luce blu del display per prevenire l’affaticamento della vista, soprattutto di sera.
CONCETTO DI COMFORT VISIVO
Da lighting designer mi domando: come mai il concetto di comfort visivo sia ancora sottovalutato in molti luoghi in cui viviamo?
Penso ai borghi storici, ai centri urbani, ai parchi e alle chiese… Bisogna ripensare l’illuminazione con nuovi criteri progettuali e redigere i progetti architettonici, urbanistici integrandoli già nella prima fase preliminare con il progetto illuminotecnico.
Dall’ottocento a oggi l’industria ha messo sul mercato infinite sorgenti e apparecchi illuminanti sempre più performanti, con tecnologie sorprendenti. L’essere umano ha sconfitto la più antica e potente emozione umana: la paura del buio.
Abbiamo illuminato chilometri di strade, piazze, edifici, giardini, case e finalmente oggi abbiamo capito di aver esagerato. La luce artificiale che si sparge negli spazi indoor e outdoor va oltre le normali esigenze dell’uomo, oggi l’ambiente ci suggerisce di prestare attenzione alla sostenibilità per non compromettere le possibilità alle generazioni future di realizzare i propri bisogni.
Da un approccio "green" a un approccio "human centred"
È da qualche decennio che si parla di Environmental Quality, la qualità dei prodotti e delle tecnologie nell’edilizia, incentrando l’interesse sulle prestazioni di essi e sugli effetti ambientali che essi generano.
Con gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030, si è ormai superata l’idea che la sostenibilità sia una prerogativa solo ambientale e si afferma finalmente una visione olistica mirata alla salute umana: la progettazione del costruito è passata da un approccio “green” a un approccio “human centred”. Siamo arrivati a comprendere che per la nostra salvaguardia è urgente progettare il costruito con consapevolezza e senza inutili sprechi. Il benessere non nasce solo dagli interni ed esterni confortevoli ed ergonomici, l’illuminazione e il comfort visivo sono altri elementi nella progettazione del costruito che aiutano ad orientarci meglio negli spazi, elevandone la qualità.
Sistemi ottici precisi, efficiente tecnologia dei LED, controllo intelligente della luce sono gli strumenti che l’industria ci mette a disposizione, sta a noi progettisti farne buon uso.